Joshua Leon
Artista in Residenza

Joshua Leon è un poeta, scrittore e artista visivo. Attingendo alla storia ebraica, il suo lavoro esplora il lamento come spazio di criticità. Le sue azioni, mostre e performance, guidate dai suoi testi, richiedono testimoni e cospiratori. Spesso implicano mangiare e bere, inviti a partecipare o l’utilizzo di reti di comunicazione come il sistema postale. Concepite come opportunità di dialogo, dove l’esperienza intima è condivisa nella sfera pubblica, le opere incoraggiano “nuovi metodi di cura, assistenza e riparazione”. Al centro della sua recente ricerca, le sue istigazioni al furto, alla fuga e al contrabbando che, pur facendo riferimento alle storie condivise e ai confini contesi dell’Europa, mettono in discussione le nozioni contemporanee di proprietà e appartenenza. Durante la sua residenza Leon ha lavorato al suo dottorato di ricerca e a vari aspetti della sua pratica, tra cui la scrittura diaristica e lo sviluppo di nuovi lavori concettuali.

Il nostro partner Studio A’87 ha offerto a Leon lo spazio espositivo della cappella della Madonna del Pozzo lungo Via Monterone. Ha sviluppato un lavoro relativo alla sua ricerca sulla produzione olivicola e sulle sue associazioni sociali, economiche e politiche. A causa di un’ondata di caldo all’inizio dell’anno, la coltivazione dell’olivo in Umbria è stata scarsa. Un testo lasciato nella cappella invitava i visitatori a unirsi a Leon nella sua passeggiata quotidiana intorno al giro della rocca (un viale che circonda la fortezza in cima alla città). Ha invitato i partecipanti a raccogliere cinque olive e a riportarle all’interno della cappella in un atto di rituale riflessione; il testo recita: “Ci sarò anch’io a piedi. Se dovessi trovarmi, sentiti libero di impegnarti in una conversazione mentre camminiamo.” I proprietari dell’Hotel Gattapone hanno generosamente concesso l’uso dei propri ulivi per tutta la durata del suo evento e, per il suo Open Studios, Leon ha organizzato un aperitivo (servendo Dirty Martini – fatti con le olive) ospitando letture nel bar dell’albergo. Leon ha anche realizzato un poster (foto sotto), che è stato affisso in via Monterone, vicino ai Mahler & LeWitt Studios e alla cappella della Madonna del Pozzo.

Traduzione: Il caffè mattutino e il suo aroma persistente sono documenti. Una passeggiata è un documento, così anche le impronte che fai. La conversazione è un evento; la sua memoria è il suo documento. I semi di ulivo risuonano, tremano e parlano di alberi travagliati, sono documenti anche loro. Stiamo riproponendo il documento come non documentabile, una drammaturgia dell’assente.
Lo studio di Leon, allestito per l’evento di fine residenza ‘Open Studio’.

Biografia dell’artista

Joshua sta completando un dottorato di ricerca al Royal College of Art, Londra, Regno Unito e ha presentato lavori a Futura, Praga nella mostra collettiva Governmental Fires, a cura di Cedric Fauq, nonché per Pogo Bar Podcasts di KW, Berlino, Germania, a cura di Léon Kruijswijk, e una mostra personale al Daily Practice, Rotterdam nel 2020-2021. Ha anche pubblicato per Editorial Concreta, Spagna e in CARE(LESS) una pubblicazione di MA BIBLIOTEQUE, Londra, Regno Unito.